Alzi la mano chi si ricorda di questa frase, che per molti anni ha accompagnato la pubblicità di un famoso cioccolatino. Sicuramente gli addetti ai lavori avevano ben presente il concetto di “fame emotiva”, e noi ci siamo cascati- tutti! Hanno trovato uno slogan che colpisce in pieno il nostro cervello, proprio là dove la percezione della fame nasce e si alimenta. E da lì la voglia irrefrenabile di qualcosa di dolce. Il problema è che questa fame non ha nulla di fisico, non ha come obiettivo quello di sfamarci, ma solo quello di appagare un piacere temporaneo. Quante volte ti capita di aprire la dispensa e fare piazza pulita di schifezze varie? Proprio come nelle dipendenze da sostanze, il cibo ti chiama, sei letteralmente sotto il suo controllo. Mentre mangi, una sensazione di piacere ti travolge, ma attenzione, dura molto poco! E’ proprio questo tipo di fame ad essere alla base delle abbuffate, che se fatte ogni tanto non sono un problema. La situazione degenera invece quando le abbuffate diventano frequenti e vanno ad influenzare negativamente il nostro stato di salute. Impariamo a riconoscere questo nemico invisibile, la fame emotiva:
